Perché la mozione sugli scrutatori disoccupati è stata bocciata?

Perché la mozione sugli scrutatori disoccupati è stata bocciata?

14 Aprile 2014 0 Di MATTEO

Durante l’ultimo consiglio comunale i gruppi di maggioranza di centro-destra hanno deciso di bocciare la mozione in tema di “priorità per i disoccupati nelle nomine per gli scrutatori” presentata dalla Cons. Daniela Gobbo del Movimento 5 Stelle.

La decisione è stata di certo sofferta e combattuta poiché lo spirito era condivisibile, ma tecnicamente, non avevamo certezze per votare la stessa. E, nonostante i miei ripetuti inviti alla rappresentante grillina di capirne tali ragioni tecniche, devo ora dare pubblicamente le nostre ragioni su questo blog, anche visto qualche articolo che ha creato mal-interpretazione della posizione del centro-destra.

Partiamo da cosa dice la norma.

La nomina dello scrutatore di seggio viene effettuata da parte di una commissione elettorale comunale composta dal sindaco e da alcuni consiglieri comunali rappresentanti sia la maggioranza sia la minoranza del consiglio. Tale commissione deve votare all’unanimità un insieme di persone fra gli iscritti all’albo comunale. Qualora dopo le prime due votazioni non si raggiunga l’unanimità (e nel caso di Varedo credo, credo, non sia mai successo), ogni membro della commissione può proporre 2 nomi e si vota a maggioranza. In caso di parità dei voti, è proclamato eletto il più anziano di età.

Internamente alla stessa, tale commissione può adottare dei criteri di scelta siano essi di merito o di reddito e decidendo quindi di dare priorità a universitari, disoccupati, pensionati minimi, ecc. Sempre però tenendo presente anche un buon mix con persone che abbiano un elevato grado di scolarità, considerando anche il fatto che uno scrutatore, nell’esercizio delle proprie funzioni, è un pubblico ufficiale.

Fatta questa premessa ho più e più volte garantito al consigliere comunale Gobbo che la commissione, quando si riunirà, adotterà come criterio quello di dare priorità ai disoccupati tra gli iscritti in lista, sempre comunque dovendo ricadere in una certa discrezionalità, considerando il fatto che quando un cittadino si iscrive all’albo non deve compilare di certo un campo in cui evidenzia il suo stato professionale (i tre semplici requisiti sono: cittadinanza, scuola dell’obbligo, iscrizione alle liste elettorali del comune).

E’ anche e soprattutto in questo senso che ci sembrava non troppo sensato, e in un certo senso anche discriminatorio, andare a votare una mozione nel supremo organo comunale che “prevaricasse” quanto detta la norma nazionale: e se poi 48 disoccupati iscritti non si sarebbero trovati? Come avrebbe la commissione costituito i seggi? Forse non tutti sanno le difficoltà, in passato, di reperire 48 varedesi che accettassero tutti la nomina; anche perché, quasi inutile dirlo, tra i precari e i giovani c’è un certo qual timore ad assentarsi dal luogo di lavoro perché i loro datori di lavoro sembrano non dimostrare un alto senso civico (questo l’ho sperimentato anch’io da neo-assunto neo-laureato e, giorno dopo giorno, scopro dinamiche del genere anche, a solo titolo di esempio, con riguardo al chiedere permesso da lavoro per donazioni AVIS….). Escludere quindi intere categorie dalla scelta per “mozione” e non per “criterio” avrebbe reso la ricerca ancora più ardua, se non quasi impossibile.

E poi ancora: con quale criterio noi politici locali ci possiamo permettere di stabilire che un disoccupato abbia più “diritto” di percepire tali “soldini” rispetto ad un universitario che vuol pagarsi gli studi perché i genitori sono esodati? O perché un universitario deve risultare più meritevole di un uomo sì con un lavoro, ma da 800€/mese, 4 figli e affitto? O perché ancora un pensionato minimo, magari con carriera di insegnamento alle spalle, deve venire in secondo piano? Solo pochi concreti esempi….

Quindi se la legge detta che gli scrutatori si nominano, ecco che alla commissione preposta è data facoltà di darsi questo o quel criterio senza che una mozione di consiglio escluda l’una o l’altra categoria. E, in ogni caso, come si fa a stabilire chi è disoccupato, studente, pensionato minimo, ecc ecc? Si torna sempre e comunque nella discrezionalità “positiva” della commissione e, per i suoi componenti di maggioranza, mi sono fatto garante io in prima persona che la scelta cadrà su persone ritenute in stato di bisogno.

Come ho scritto ad alcuni amici su Facebook, sono oltremodo convinto che la proposta grillina sia stata a fin di bene (non ho la presunzione tutta di stampo grillino-romano di vedere del marcio in ogni proposta che non sia siglata da un pentastellato), ma credo sia mancata la comprensione nei nostri confronti: non potevamo esser sicuri che si andasse a votare qualcosa di legittimo e di non discriminatorio.

L’invito ultimo è quello agli iscritti che sentono di essere davvero bisognosi: presentatevi alla commissione quando sarà convocata e i commissari faranno il possibile per accontentare tutti quanti.