Slot, Ludopatia e posizioni del PD: facciamo chiarezza

Slot, Ludopatia e posizioni del PD: facciamo chiarezza

15 Gennaio 2018 0 Di MATTEO

E’ dai primi giorni dell’anno che la stampa locale mi “rincorre” sull’argomento in oggetto, riportando poi, purtroppo e per esigenze di spazio, non sempre a sufficienza il pensiero del sottoscritto, tanto che ho deciso di scriverne qui qualche riga.

Antefatto.

Nell’ultimo consiglio comunale il PD per bocca del capogruppo Zini presentava un’interrogazione urgente: da alcune rilevazioni statistiche ufficiali nazionali Varedo pare essere luogo di spendaccioni in slot machine e di ludopatici e si chiedeva quindi l’organizzazione di una commissione ad hoc affinché minoranza e maggioranza discutano assieme del fenomeno e individuino soluzioni.

Il problema sicuramente esiste, ma non più né meno che in altri territori; e non sarà di certo una statistica, per altro fatta male, a farmi cambiare idea. Infatti come si può prendere il numero totale di slot su un territorio, calcolarne gli importi spesi e dividere il tutto per il numero dei cittadini (compresi ad esempio i bambini)?

Va da sé che la metodologia statistica (che appare essere proprio questa) non è esatta né verosimile.

Per altro in ormai quasi 7 anni di lavoro ai Servizi Sociali, l’ “history” su casi di Ludopatia da passare ai Sert si contano veramente sulle dita di un mano.

La richiesta del PD sarà soddisfatta: convocheremo una commissione al fine di individuare soluzioni per una miglior informazione sul gioco e cultura dello stesso. Il mio sogno sarebbe anche quello di “smontare” statistiche fatte male che mettono in cattiva luce realtà vivibili e carine come la Nostra Varedo: ma su questo fronte nel nostro “piccolo” sarà veramente dura!

Il contrasto è ben altro. Del contrasto dovrebbe occuparsene lo Stato, ma è altresì ovvio che si fa cassa su queste realtà! I Comuni possono solo quanto riconducibile ai loro poteri e quindi, in tal caso, occuparsi dell’assistenza sociale e della prevenzione dei fenomeni di ludopatia: essi non si prevengono di certo ponendo veti o chiudendo o bandendo sale, anche, e soprattutto, nel rispetto di chi nel settore (sia esso specifico come nelle sale dedicate sia esso “per traverso” come nei bar) ci lavora degnamente e legittimamente, creando altresì posti di lavoro.