Documento politico del  Coordinamento  regionale  Fratelli d’Italia – AN  Lombardia – Assemblea Regionale 2015

Documento politico del Coordinamento regionale Fratelli d’Italia – AN Lombardia – Assemblea Regionale 2015

4 Agosto 2015 0 Di MATTEO

Di seguito il documento redatto in occasione dell’Assemblea Regionale di Opera dello scorso 12 luglio che, con l’accordo del coordinamento regionale, vado a divulgare anche a mezzo del mio blog personale.

Analisi generale: dopo un anno ci ritroviamo all’Assemblea Regionale e qualche premessa generale va fatta. Lo scorso anno venivamo dalla sconfitta alle elezioni europee che ci aveva  indubbiamente danneggiato, come in un certo senso ci ha danneggiato anche lo scandalo di Mafia Capitale. Nonostante ciò da febbraio in avanti abbiamo aumentato i nostri consensi e questo, a nostro avviso, per aver saputo scegliere una posizione chiara e per aver rafforzato l’asse con la Lega Nord. Molte tematiche sono comuni a noi ed alla Lega ed il nostro elettorato ha percepito l’esistenza di un polo identitario comune e a quel punto, rassicurato dal fatto che non saremmo stati in un centro destra moderato e rinunciatario, ci ha premiato scegliendo Giorgia Meloni. La nostra posizione dura, soprattutto sull’immigrazione e sulle pensioni,  ci ha permesso di evitare gli errori del passato dove troppe volte abbiamo temporeggiato nel prendere posizione con conseguenze gravi. La presenza della Meloni al comizio di Salvini in piazza del Popolo a Roma  e quella del capogruppo della Lega alla Camera Fedriga alla nostra manifestazione a Venezia, oltre alle alleanze nelle Marche e in Toscana alle regionali, dove noi e la Lega insieme abbiamo superato Forza Italia, hanno delineato una credibile alternativa di coalizione. La coalizione di centrodestra dovrà al più presto riorganizzarsi anche alla luce della nuova legge elettorale ma dovrà inevitabilmente fare i conti con FdI.

In Lombardia, anche se non si è votato per le regionali, si sono svolte elezioni amministrative in molti comuni importanti della regione superiori ai 15000 abitanti.  Riteniamo positivo essere riusciti a presentare le liste in quasi tutti i comuni sopra i 15.000. Analizzando i risultati si evince in generale che alle elezioni amministrative abbiamo avuto un calo rispetto alle europee in alcuni comuni (ad esempio nei due capoluoghi Lecco e Mantova) e che pertanto il voto d’opinione è calato sensibilmente. Questo può essere  dipeso sia dalla presenza delle liste civiche, molte delle quali orientate genericamente a destra, sia dalla mancanza di candidati in lista in grado di intercettare voti di preferenza e in generale dal fatto che il voto clientelare non ci appartiene.

Comunque, al netto di questa considerazione, il bilancio è a nostro avviso positivo perché prima di tutto abbiamo rieletto i nostri 3 sindaci candidati e, in 4 comuni (Cologno, Corsico, Parabiago e Seregno) siamo andati oltre al 4%, fino a raggiungere il 5,5% di Corsico, comune mai prima d’ora conquistato dal centro-destra . Un discorso a parte meritano Saronno, Voghera e Vigevano dove abbiamo fatto l’alleanza con la Lega senza Forza Italia e dove, come a Saronno, abbiamo vinto eleggendo un consigliere ed ottenendo un posto in giunta, mentre a Voghera la nostra coalizione ( FdI, Civica del Sindaco e Lega) ha perso di un soffio (8 voti) il ballottaggio  contro il Sindaco uscente di FI. In queste tre città  si è creato un laboratorio che andrà seriamente considerato per il futuro. Come in futuro dovremo cercare di pretendere la costituzione quantomeno di tavoli provinciali in modo che non accada, come è successo a Parabiago, che vengano totalmente disattesi gli accordi stipulati prima del voto.  Eleggere il consigliere è l’obiettivo primario ma  riuscirci senza risorse e materiale ( il Partito su richiesta del coordinamento regionale  ha stampato un  manifesto ) è davvero molto difficile, anche in considerazione dell’assurdo taglio del numero dei consiglieri voluto dall’allora ministro Calderoli che ci penalizza. Per questo l’elezione di 6 nuovi consiglieri nei comuni oltre i 15000 abitanti è da considerare un buon risultato. Alla luce di questa breve analisi bisogna già organizzarsi per la tornata elettorale  della  prossima primavera dove si voterà tra l’altro a Milano.

Segnaliamo che in questo anno, oltre alle attività inerenti alle campagne elettorali e a quelle di routine come la presenza di gazebo, abbiamo organizzato alcune iniziative di  grande visibilità come la manifestazione in Stazione Centrale, la fiaccolata in San Babila contro il terrorismo islamico, la presenza contro la devastazione dei centri sociali – no expo il primo maggio e la massiccia trasferta  alla manifestazione nazionale di Venezia dove la Lombardia ha contribuito alla sua riuscita con oltre 500 persone.

Milano: Nel 2016 ci saranno le elezioni comunali a Milano ed é evidente che questo sarà il banco di prova più importante per tutto il centro- destra anche a livello nazionale. Il fatto che non si ricandidi Pisapia pone alla sinistra tantissimi problemi perché un eventuale candidato “renziano- moderato” potrebbe fare la stessa fine della Paita che in Liguria ha appena perso la presidenza della Regione, proprio per colpa della sinistra più radicale. Da parte nostra dovremo trovare  un candidato forte e credibile per riprenderci Palazzo Marino, ma  per ora, purtroppo, un nome su cui convergere non c’è ancora.
La giunta Pisapia ha tenuto la città in uno stato di totale immobilità, fatta eccezione per le opere legate all’Expo che sarebbero state comunque effettuate.
Degrado nelle periferie, problematiche legate all’immigrazione selvaggia, campi rom e questioni legate alle case popolari, sono sicuramente le emergenze più conosciute, ma Milano soffre anche di tanti altri problemi come per esempio la chiusura dei negozi storici o comunque italiani, l’assurda limitazione dovuta alla circolazione stradale con l’apertura di piste ciclabili in punti inadatti che contribuisce a paralizzare il traffico in città.
É necessario da settembre incrementare la nostra presenza in tutti i quartieri e contattare associazioni e realtà del mondo produttivo e professionale per essere parte viva e integrata nei circuiti attivi della città.

Sarà inoltre necessario procedere alla ricerca di candidature, sia per il comune che per le zone, in grado di aiutare la lista a crescere.

Partito:

– Chiedere lo svolgimento delle primarie per la scelta del capo di un’eventuale nuova coalizione di centro-destra, per la scelta dei candidati a sindaco dei comuni importanti e per i  candidati al Parlamento. La Lombardia sente ancor più il bisogno del coinvolgimento e della partecipazione degli iscritti nella scelta dei candidati al Parlamento dopo che se ne è andato da FdI un parlamentare che era stato eletto alle scorse politiche in Lombardia.

-Chiedere inoltre la convocazione di congressi per eleggere il coordinatore regionale, provinciale e comunale entro l’autunno ai quali sarebbe auspicabile la partecipazione dei soli iscritti al partito. Chi è candidato sindaco o premier è giusto che sia scelto dallo stesso corpo elettorale che poi lo voterà; chi dirige un partito invece, deve essere scelto da chi ha deciso di appartenere a quel partito. Questi punti erano da noi stati inseriti anche nel documento regionale programmatico dello scorso anno ma sono purtroppo rimasti disattesi, eppure le realtà locali necessitano di una organizzazione decisa dalla base, nel rispetto dell’autodeterminazione delle singole realtà e del principio di responsabilità. La questione non è più rinviabile e chi vive il territorio ne conosce appieno i motivi.

– Dipartimenti:   la nascita dei dipartimenti sia nazionali che regionali ha come obiettivo quello di dare finalmente una struttura solida al partito oltre che la possibilità di occuparsi di diverse tematiche tutte importanti per dare risposte alla gente, per renderci più visibili e credibili oltre che ovviamente per crescere e aggregare. In Lombardia  i responsabili dei dipartimenti appena nominati siamo certi che contribuiranno al nostro radicamento sul territorio oltre che a  renderci sempre pronti ad affrontare le problematiche più urgenti. Entro la fine di  settembre faremo un seminario di una giornata  dove studieremo e valuteremo insieme i programmi dei dipartimenti. Con  l’istituzione del dipartimento comunicazione speriamo una volta per tutte di risolvere la confusione e la carenza che da sempre abbiamo in questo campo.

– Istituzione di un conto corrente regionale e erogazione di contributi mensili da parte dei rappresentanti istituzionali regionali e dei parlamentari. Il problema di totale assenza di risorse  impedisce  di mettere in atto le idee e di organizzare le iniziative. Fino ad ora siamo andati avanti esclusivamente con le nostre forze arrivando persino a fare la colletta per  stampare manifesti ( IMU agricola) e per  lo  striscione per la manifestazione di Venezia. Riteniamo che in questo modo non si possa più andare avanti e che, seppur tutti devono trovare sponsorizzazioni e modi ai autofinanziamento sul loro territorio, un minimo di contributo fisso ci debba essere.

Apertura sedi : è fondamentale aprire le sedi perché abbiamo constatato, anche nelle recenti elezioni amministrative che laddove c’era una sede abbiamo eletto il consigliere  (Cologno M.se, Seregno, Saronno) A Milano poi, dove ci saranno le comunali nel 2016 riteniamo sia imprescindibile l’apertura di una sede, visto che la sede di Col di Lana, dove era stato proposto un autofinanziamento per tenerla aperta,  è stata invece chiusa.

– Evitare il cumulo di incarichi istituzionali  – anche elettivi – se non in casi di perdita di eletti per il partito.

– Tenere rapporti costanti con i nostri eletti nei comuni e convocarli almeno ogni 2 mesi, questo sarà il compito del responsabile del dipartimento regionale Enti Locali.

– Garantire costantemente sul territorio l’organizzazione di almeno un evento al mese per provincia e un evento regionale entro ottobre nei comuni oltre i 15000 abitanti dove si  voterà il prossimo anno.

– Richiesta di sostituzione dopo 3 assenze consecutive da riunioni nazionali o locali dei membri lombardi dell’Assemblea e della Direzione Nazionale. Inoltre è necessario e urgente  comunque  sostituire almeno quei dirigenti nazionali  che hanno lasciato il partito in modo conclamato e ufficiale aderendo ad altre associazioni o partiti o non partecipando più a nessuna iniziativa. Proponiamo che dalla Lombardia venga proposto un ordine del giorno alla prossima Assemblea o Direzione Nazionale dove si chieda anche formalmente che chi, pur rivestendo la prestigiosa carica di dirigente nazionale e abbia lasciato il partito, non possa più richiederne l’iscrizione o essere candidato nelle sue liste alle elezioni amministrative o politiche. Pur credendo che il nostro Movimento debba essere il più possibile inclusivo e aggregante, riteniamo sia deleterio per chi invece si impegna,  constatare che chi ha messo in grave difficoltà FdI andandosene magari anche con risonanza sulla stampa locale, possa tornare usando il Partito come una porta girevole.

Regione:

– Intensificare i rapporti con la Regione; la Regione Lombardia è ormai una delle poche regioni guidate dal centro-destra e può diventare un vero e proprio laboratorio anche per l’eventuale rinascita della coalizione, pertanto i rapporti con l’assessore e con i due consiglieri vanno intensificati anche organizzando riunioni con le nostre costituenti e i nostri eletti. Su questo punto ringraziamo i nostri consiglieri regionali che hanno fornito informazioni  soprattutto sulla riforma sanitaria. Riteniamo però che l’argomento , vista la sua complessità e delicatezza, abbia bisogno di ulteriori approfondimenti magari organizzando tavoli tecnici. Questa riforma rivoluzionerà gli attuali assetti e relativi equilibri territoriali in materia di ex ASL ed ex Aziende Ospedaliere. Tratta argomenti fondamentali quali il finanziamento per strutture di riabilitazione e pertanto bisogna coinvolgere i nostri coordinamenti e i nostri tecnici sulla questione.

– E’ indispensabile che i dirigenti del partito ricevano documenti amministrativi, informativi e politici, come ad esempio l’odg della Giunta regionale e delle Commissioni, le agenzie più importanti riguardanti l’attività di Giunta e Consiglio, gli orientamenti politici dei singoli gruppi. Questo coinvolgimento dei dirigenti periferici del partito consentirebbe non solo una maggiore condivisione delle politiche regionali da parte di FDI, ma anche un utile apporto di idee e suggerimenti al lavoro della nostra delegazione. Sarebbe buona cosa se fosse inviato ai dirigenti periferici anche il frutto del lavoro del gruppo parlamentare di FDI.

– La Costituente regionale non può essere esclusa dalle dinamiche decisionali in ordine alle nomine di natura politica di competenza di Regione Lombardia. Fermo restando i criteri di scelta che non possono prescindere da merito, competenza e lealtà politica dobbiamo generare il meccanismo virtuoso della condivisione per evitare vizi e distorsioni nella selezione dei candidati. Non si può predicare bene e poi razzolare come gli altri partiti.

– Porre particolare attenzione alla Legge Regionale sulla ludopatia, che ha avuto come responsabile del provvedimento il nostro assessore regionale, Viviana Beccalossi.

– Essere pronti ad intervenire sul tema  Expo  per capire come procede l’esposizione, dopo l’estate andranno fatti i primi bilanci sugli esiti della manifestazione che per ora  pare essere comunque al di sotto delle aspettative.  Va  monitorato il quadro  tenendo presente che le indagini continuano e che non sono esclusi ulteriori sviluppi.

– Istituire la zona a fiscalità agevolata e a burocrazia zero a ridosso con il confine della   Svizzera per impedire la delocalizzazione e l’esodo delle imprese. Alla scorsa Assemblea regionale a Menaggio avevamo individuato l’importanza dell’iniziativa, ma bisogna ammettere che il Presidente Maroni , avendo spostato il problema in Conferenza Stato Regioni, non ha approfondito il tema affidandosi a mere dichiarazioni ad effetto.

– Riproporre la costituzione di una Regione Lombardia a Statuto autonomo come da proposta di legge già presentata alla Camera. Questo tema non è stato per nulla sviluppato.

– Gran Premio di Monza : Monza e la Lombardia rischiano di perdere nel 2016 il GP di Formula 1 a seguito dell’incapacità del governo Renzi di trovare soluzioni di rilancio dell’autodromo monzese, riteniamo la battaglia iniziata dal coordinamento provinciale di Monza una tematica da estendere a livello regionale e nazionale.

– Cultura e tradizioni gastronomiche : da sempre, pur nel rispetto dell’ambiente, FdI si batte per evitare che vengano cancellati aspetti millenari della nostra storia e della nostra tradizione come per esempio lo “spiedo bresciano”. Al riguardo sul territorio FdI ha organizzato una petizione a tutela del tradizionale piatto; riteniamo si debba in tutta la Lombardia difendere e tutelare le nostre identità culinarie.

Città metropolitane e provincia:

La riforma Delrio ha prodotto un vero e proprio “mostro” amministrativo.

Nel far credere di aver tagliato i costi della politica, in realtà, i governi di centrosinistra hanno eliminato la partecipazione popolare e democratica delle elezioni – trasformate in votazioni di secondo livello – e lasciato nella più totale assenza di strumenti amministrativi, politici, sociali, economici e fiscali le ex province.

FdI dovrà riprendere, anche con azioni parlamentari, la battaglia per l’elezione diretta e per una rivisitazione degli assetti territoriali e istituzionali del Paese.

Formazione:

– Dare vita a corsi di formazione per i nostri rappresentanti nelle istituzioni e per i nostri dirigenti. Purtroppo questa iniziativa seppur lodevole non ha avuto un suo sviluppo così come avevamo auspicato. Ora, con l’istituzione dei Dipartimenti regionali riteniamo sia più facile attivarla. Al proposito vorremmo organizzare per l’autunno un seminario di una giornata dove i responsabili dei dipartimenti possano illustrarci il loro programma di lavoro in modo anche di individuare una comune strategia e dei raccordi tra dipartimenti con materie simili.

– Uscita Euro: Anche alla luce dell’attuale situazione greca,  bisogna approfondire, anche con l’aiuto di esperti in economia, il sistema che permetterebbe l’uscita dall’euro, nella convinzione che la battaglia per il superamento dell’euro non sia stata solo una boutade elettorale ma, affinché sia una via percorribile, bisogna saper spiegare alla gente quali sarebbero i cambiamenti nella loro vita di tutti i giorni.

Politiche sociali e servizi alla persona:

– Case popolari: continuare con la battaglia per la “preferenza nazionale” nelle assegnazioni degli alloggi popolari. Il nostro gruppo consiliare in Regione dovrà farsi promotore della modifica dell’attuale normativa regionale sull’assegnazione delle case popolari: in particolare modifica del Regolamento Regionale 10 febbraio 2004 n. 1 recante i “Criteri generali per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” introducendo un meccanismo di tutela delle famiglie italiane residenti nei comuni lombardi.

Nel frattempo i nostri amministratori (oggi FDI in Lombardia ha la titolarità degli assessorati ai servizi sociali nei Comuni di Corsico, Melegnano, Saranno, Varedo) dovranno fare rete per adoperare gli strumenti già messi a disposizione dalla normativa regionale: due bandi all’anno; divieto delle assegnazioni in deroga (che di norma avvantaggiano gli immigrati); controlli incrociati all’anagrafe tributaria; lotta alle occupazioni abusive.

-Emergenza abitativa: proporre la modifica dei criteri per accedere al Fondo Regionale finalizzato all’integrazione del canone di locazione ai nuclei familiari in situazione di grave disagio economico e sostegno alle morosità incolpevoli (DGR n. X/365 del 4.7.2013) innalzando l’attuale soglia ISEE

-Spazio famiglia: creare sia a livello istituzionale (laddove governiamo) sia a livello territoriale di partito (laddove abbiamo delle sedi) uno spazio dove i cittadini possano ricevere assistenza gratuita da parte di professionisti che quotidianamente lavorano nell’ambito dei servizi alla persona. Tra le iniziative che si possono attivare senza impiego di risorse economiche: sportello legale gratuito per la prima assistenza; sportello di mediazione familiare; sportello contro le ludopatie; sportello antistalking, sportello assistenza pensionati…

Pensatoio:

– Creare un “pensatoio” di partito che abbia come orizzonte la destra italiana e come funzioni: fornire ai quadri del partito materiale ideale a sostegno del dibattito politico, anche vista l’età media “bassa” dei quadri stessi; unire e coordinare giornalisti, pubblicisti, blogger e comunque i media d’area così da meglio indirizzare il dibattito quando e dove necessario; creare la “narrazione” o la “mistica” anche grafica ed estetica che riconosca e caratterizzi il momento storico e politico; promuovere momenti di dibattito prettamente culturale, anche senza il simbolo del partito, sui temi dei quali dovremmo diventare monopolisti assoluti; cosa più importante e pratica di tutte: creare un censimento e un registro delle associazioni, fondazioni, riviste cartacee e online, gruppi teatrali, band musicali, comunque attori culturali di qualsiasi titolo che, su tutto il territorio nazionale, si occupano di cultura di destra.

Sono inoltre emerse come priorità  le seguenti tematiche :

Sicurezza e immigrazione: Rispetto all’anno scorso questo tema è diventato prioritario in quanto il fenomeno migratorio ha raggiunto le dimensioni di un vero e proprio esodo e il governo Renzi si è dimostrato totalmente incapace di gestirlo tanto che l’Italia, nonostante promesse e auspici, è sempre più sola  a dover gestire il fenomeno. Inoltre l’arrivo di immigrati sul nostro territorio e la situazione ormai incontrollabile che vige a Milano in Stazione Centrale, ci obbligano ad una mobilitazione permanente sul tema.

La problematica dell’immigrazione è collegata sempre di più alle questioni economiche ed europee, oltre ovviamente alla sicurezza, bisognerà sforzarsi di lanciare qualche idea-forza sul tema provando a veicolarla.

Lavoro e potere d’acquisto: riteniamo vadano differenziate le elites associative imprenditoriali dalla gran parte dei cittadini/lavoratori/imprenditori che non sono rappresentati da queste elites, ormai autoreferenziali quasi quanto la politica. Questa enorme platea di “non garantiti”, di ceto medio impoverito, di giovani precari, di lavoratori dipendenti, sindacalizzati e non, che rischiano il posto, o l’hanno già perso, hanno bisogno di essere ascoltati e rappresentati. Bisogna spiegare loro che sono in queste condizioni a causa della desertificazione industriale procurata dal giogo fiscale e burocratico. Bisogna ascoltare le ragione di professionisti/artigiani/commercianti che sono tornati ad essere il nemico di classe della sinistra liberal renziana che distrugge il ceto medio per rimpiazzarlo con personale sottopagato, magari immigrato, al soldo delle multinazionali. Per questo vanno intensificati i rapporti con le associazioni di categoria e di impresa.

Questa gente si aspetta una risposta in termini di messaggio, non tutti si aspettano da noi il posto di lavoro, per fortuna, e noi quel messaggio lo dobbiamo dare, prima e meglio di altri (es. Salvini sulla Legge Fornero).

Fisco e burocrazia: nella nostra regione sono tantissime le realtà imprenditoriali piccole e medie vessate dalla burocrazia e trascurate dallo Stato; l’ascolto e la vicinanza a queste realtà è imprescindibile per aumentare il consenso elettorale.  Sviluppare tramite il dipartimento PMI proposte di riduzione dell’impatto del fisco e della necessità di credito delle aziende (es: elaborare una proposta di estensione dell’IVA per cassa).

Famiglia: riteniamo che sia in atto un tentativo di smantellamento della famiglia e pertanto vogliamo difendere la famiglia tradizionale e il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre e contrastare l’ideologia gender e la sua folle diffusione nelle scuole. Ci batteremo anche in Lombardia con iniziative di sensibilizzazione sia per evidenziare il fenomeno del calo demografico, sia contro la deriva ideologica che questo Governo e il PD stanno cercando di imporre in Italia attraverso provvedimenti scellerati come il ddl Cirinnà e il ddl Fedeli sull’insegnamento dell’educazione sessuale di genere nel nostro sistema scolastico.

Enti Locali: proporre alla Direzione Nazionale di implementare iniziative legate ad una maggior trasparenza nei confronti dei cittadini italiani inerente l’esplicitazione dei reali effetti disastrosi che il Patto di Stabilità interno ha nella gestione delle politiche locali. La maggior parte degli italiani percepisce infatti oggi lentezza nella realizzazione di opere pubbliche, ritardi nelle manutenzioni ordinarie e limitazioni dei servizi sociali in migliaia di comuni come inefficienza della politica locale. Fratelli d’Italia deve sempre più saper dimostrare come invece gli amministratori locali siano ormai quasi inermi e le inefficienze siano da imputare alle folli politiche economiche UE, assecondate da tutti gli ultimi tre governi italiani.

Cultura: incentivare la politica culturale anche alla luce dell’articolo 9 della Costituzione collegando arte, paesaggio e patrimonio culturale e identitario.

Territorio: una regione all’avanguardia come la Lombardia, deve studiare le problematiche inerenti al  territorio anche alla luce di eventi atmosferici come terremoti e alluvioni che ultimamente l’hanno colpita.

L’agricoltura non si può scindere dal territorio e non ci può essere sviluppo e crescita del settore primario che non tenga conto del rispetto delle risorse e delle peculiarità del paesaggio rurale. La produzione agricola non è finalizzata al solo soddisfacimento del fabbisogno alimentare dei cittadini ma possiede un valore culturale legato alle tradizioni del territorio e all’innovazione mirata a pratiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Per detti motivi è necessario sostenere il settore per sostenere contestualmente l’occupazione, la produzione di qualità e la salvaguardia del territorio.

Libere professioni: è in corso da anni un’operazione volta a disintegrare i piccoli professionisti, siano essi avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti ecc., in favore della formazione di associazioni professionali con capitale esterno alle professioni. Un tema, questo, che deve diventare una nostra battaglia.

Università e ricerca: in Lombardia sono presenti atenei che rappresentano eccellenze a livello europeo ed è pertanto di primaria importanza tenere i collegamenti con le realtà universitarie degli studenti e dei docenti.

Tutela animali: sono sempre più numerose le famiglie che possiedono almeno un animale domestico e la sensibilità verso questi ultimi è in costante crescita, pertanto anche in considerazione del venir meno dell’ufficio del garante degli animali che era presente nelle Province si rende necessario  un osservatorio per la tutela e il benessere degli animali.

Il Coordinamento regionale